Rinasce San Francesco del Prato
Il 3 ottobre 2021 la riconsacrazione accompagnata da tre giorni di eventi, tra celebrazioni, musica e spettacolo. Dopo un’attesa lunga secoli, San Francesco del Prato di Parma si prepara a inaugurare ufficialmente, domenica 3 ottobre 2021, l’inizio della sua nuova vita.Dopo 700 giorni effettivi di cantiere, interrotti solo dal Festival Verdi e i fermi dovuti […]
Il 3 ottobre 2021 la riconsacrazione accompagnata da tre giorni di eventi, tra celebrazioni, musica e spettacolo.
Dopo un’attesa lunga secoli, San Francesco del Prato di Parma si prepara a inaugurare ufficialmente, domenica 3 ottobre 2021, l’inizio della sua nuova vita.
Dopo 700 giorni effettivi di cantiere, interrotti solo dal Festival Verdi e i fermi dovuti alla pandemia, la chiesa, recuperata e restaurata grazie ad un grande lavoro collettivo, che ha previsto anche il salto di due classi sismiche, torna alla città e al culto. Il coordinamento del progetto di recupero è a cura dell’architetto Giorgio Della Longa.
Il giorno precedente, sabato 2 ottobre, si terrà una veglia di preghiera della Schola gregoriana, offrendo un’ora di spiritualità nel segno della tradizione musicale del Rito Romano e della cultura occidentale.
Il momento dell’attesissima restituzione della chiesa alla città di Parma, Capitale Italiana della Cultura 2020+21 avverrà domenica 3 ottobre, alle ore 10 con la celebrazione eucaristica e il rito di consacrazione, presieduti da S.E. Monsignor Enrico Solmi, Vescovo di Parma. Anima la liturgia il Coro Città di Parma, diretto da Simone Campanini, all’organo Giovanna Fornari. Si consiglia di arrivare con largo anticipo.
La dedicazione sarà il momento culminante di un evento dalle molteplici sfaccettature. Non ultime, quelle spirituali, spettacolari e musicali, incarnate dal Concerto inaugurale, alle ore 18:30, de “I Musici di Parma”, articolato su composizioni di J. S. Bach, con la partecipazione straordinaria di musicisti come Marco Zoni (primo flauto della Scala), Christoph Hartmann (oboe dei Berliner), Francesco Tagliavini (violinista della Scala). Ingresso libero con prenotazione obbligatoria inviando email entro il 30 settembre a segreteria@imusicidiparma.it
Alle ore 21 ricorrerà il Transito di San Francesco. Presiede Mons. Enrico Solmi, Vescovo di Parma, predica fra’ Riccardo Barile, O.P., con la presenza delle Famiglie Francescane di Parma.
Uno speciale spettacolo di suoni e immagini 3D con il racconto della storia di San Francesco del Prato, realizzato dall’agenzia Areaitalia, sarà proiettato il 3 e il 4 ottobre sulla facciata della chiesa. Tutti potranno partecipare, ammirando il vidomapping dal piazzale antistante.
Orari: domenica 3 ottobre 20:15, 20:30, 20:45; 22:00. Lunedì 4 ottobre 20.15, 20.30, 20.45.
Il conferimento dall’Università di Parma, lunedì 4 ottobre, della Laurea Magistrale Honoris Causa in Relazioni Internazionali ed Europee al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, aggiunge un ulteriore elemento di prestigio e solennità alle celebrazioni della riconsacrazione, un’occasione unica, che unisce liturgia e cultura e che vede San Francesco fornire uno sfondo d’eccezione a una cerimonia di grande valore. Ingresso su invito.
A chiudere il ciclo delle giornate inaugurali (lunedì 4 ottobre, alle ore 21) la Celebrazione Eucaristica nella festa di San Francesco Patrono d’Italia, presieduta da Monsignor Enrico Solmi.
Va inoltre ricordato che è ancora possibile sostenere il restauro della chiesa con una donazione, seguendo le istruzioni riportate sul sito: https://sanfrancesco.areaitalia.com/it/dona/
Con un contributo di almeno 10 euro, sarà possibile scegliere un ricordo tra quelli proposti come testimonianza e ringraziamento per la partecipazione alla raccolta fondi collettiva.
Promosso dal Comitato per San Francesco del Prato, il cantiere della chiesa è stato gestito e diretto dal project manager Francesco Saverio Borrini e dal responsabile amministrativo Luigi Olivieri. Il recupero della chiesa è realizzato grazie al contributo del main donor Fondazione Cariparma, con il patrocinio e il sostegno di Comune di Parma, Parma Capitale della Cultura 2020+2021, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia Romagna, Diocesi di Parma e Frati Minori Conventuali, la partnership istituzionale dell’Università di Parma e Teatro Regio, il patrocinio e il sostegno di Famiglia Alberto Chiesi, Crédit Agricole Italia, Barilla, SCIC Italia, FAAC, XLite, e gli sponsor tecnici: Areaitalia agenzia di comunicazione, Centro Grafico, DS De Simoni, LEN, Metalbox, MacroCoop, Mediagroup98 e Top Service.
Dichiarazioni
Cardinal Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura
A Parma avviene quello che è quasi l’antipodo di ciò che sta accedendo nel resto del mondo con le dismissioni delle chiese. Alcune volte questi luoghi spazi sacri vengono destinati ad usi eterogenei, se non addirittura dissacranti.
Ciò che avviene a Parma è l’esatto contrario. Si consacra una chiesa e la si riporta allo spirito del tempio. Si torna al concetto “Santo Sacro” che è anche di tipo etico morale, dove rito e preghiera si intrecciano con la vita sociale. All’interno di questo spazio, dove ancora si può sentire quasi il respiro di dolore, forse anche le urla idealmente dei carcerati, ritorna invece l’unione piena tra il culto e la vita, il rito e l’esistenza.
Monsignor Enrico Solmi, vescovo di Parma
La Chiesa di San Francesco del Prato ritorna dopo la barbarie napoleonica, la sofferenza del carcere e la protratta attesa. A Parma – al suo centro storico – è ridonato non solo un punto cardinale (“dal lato di San Francesco”), ma un cardine di coesione sociale, di arte e di fede che, perché tale, si apre a tutti coloro che vorranno godere del bello, seguendo gli archi gotici che indicano la Fonte di ogni bellezza.
Corrado Azzollini, segretario regionale del MiC (Ministero della Cultura)
Il restauro della Chiesa di San Francesco al Prato è sicuramente un intervento al quale abbiamo posto particolare attenzione. Ne è conferma il concreto sostegno economico ottenuto con decreto interministeriale MiC e Mit-Ministero delle infrastrutture e Trasporti pari a 1 milione e 100 mila euro che ha consentito il consolidamento, il restauro e la riqualificazione della parte conventuale e l’impegno formale che ci assumiamo sin da oggi, con ragionevole fiducia, per l’individuazione di ulteriori fonti di finanziamento.
Mauro Felicori, assessore alla Cultura Regione Emilia-Romagna
È grande la soddisfazione della Regione Emilia-Romagna che ha contribuito con un significativo impegno economico.
Un plauso alla Diocesi di Parma che ha saputo approfittare dell’art bonus. Inoltre San Francesco è esempio riuscito in cui il Demanio dello Stato è riuscito a rapportarsi positivamente con i Comuni, con le comunità con le
Diocesi impegnati culturalmente da questo incrocio fra Stato e realtà locali.
San Francesco del Prato è un modello virtuoso che, come Regione, indichiamo a tutta la realtà dell’Emilia-Romagna, ma che ha anche valore per tutta l’Italia.
Michele Guerra, assessore alla Cultura del Comune di Parma
San Francesco del Prato ha rappresentato in questi anni il simbolo di un pensiero e di un impegno comune, che ha visto la città stringersi attorno ad una chiesa che recava il segno di una spiritualità ferita, nascosta letteralmente sotto gli strati del tempo e di altri usi. Un’impresa ritenuta a lungo impossibile oggi è qui, realizzata davanti ai nostri occhi e inaugura a pochi giorni dagli 800 anni della nascita di fra’ Salimbene de Adam, la cui figura è inscindibilmente legata a San Francesco del Prato.
Franco Magnani, Presidente di Fondazione Cariparma
Fondazione Cariparma ha accompagnato l’importante progetto di rinascita di San Francesco del Prato, la cui rilevanza artistica, storica e culturale va ben oltre l’interesse locale. Questo complesso, nel suo austero fascino e maestosità architettonica, ritornerà a far parte del vissuto cittadino, sia come uno dei monumenti più belli del centro storico, sia come simbolo di fede e spiritualità.
Marco Dell’Otti, Responsabile Mercato Private Parma di Crédit Agricole Italia
Crédit Agricole Italia è lieta di avere contribuito alla rinascita di San Francesco del Prato, monumento dal grande valore storico, culturale e architettonico. Siamo ancora più orgogliosi di averlo fatto al fianco di Fondazione Cariparma e dei numerosi soggetti coinvolti, a testimonianza di come sia importante fare squadra per la salvaguardia e la valorizzazione delle eccellenze del nostro territorio.
Paolo Andrei, rettore dell’Università di Parma
Il pieno recupero della magnifica chiesa di San Francesco del Prato è motivo di orgoglio per tutta la nostra comunità territoriale e l’Università di Parma, che ne è parte integrante, è felice di avere contribuito a questa
rinascita. L’intero complesso delle ex carceri, con la presenza attiva dell’Ateneo nelle parti già rifunzionalizzate e attraverso i lavori di imminente esecuzione attinenti alla realizzazione dello studentato nell’ala “Luigina”, vuole diventare sempre più luogo della cultura, dell’accoglienza e dell’incontro tra le persone. E il conferimento della Laurea ad honorem in “Relazioni internazionali ed europee” al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che si terrà il 4 ottobre nella “ritrovata” chiesa di San Francesco, si innesta in questa prospettiva di condivisione, nella gratitudine verso chi ha saputo incarnare e difendere i valori della nostra Costituzione e dei princìpi ispiratori dell’Unione Europea.
Alberto Chiesi, Presidente del Gruppo Chiesi Farmaceutici e membro del Comitato per San Francesco del Prato
Il restauro di San Francesco del Prato è un bell’esempio di solidarietà trasversale, che ha unito tutta la nostra città. L’obiettivo di restituire ai cittadini di Parma questo storico luogo è stato il motivo che ha spinto noi del Comitato a tentarne la realizzazione. Finalmente, dopo quasi trent’anni, questa bella opera d’arte ritorna ai Parmigiani!
Giorgio Della Longa, architetto
Dopo l’intervento San Francesco testimonierà tutte le intense stagioni vissute. La nave centrale e le sue bianche superfici illuminate dal grande rosone quattrocentesco, il luminoso coro e la magnifica volta affrescata, renderanno conto dello spazio e del decoro della chiesa gotica nella sua fase
matura. Nelle navate laterali le pesanti ferite inferte due secoli fa, cicatrici che nessuna operazione di chirurgia plastica potrebbe mai mitigare, continueranno a testimoniare invece lo scempio perpetrato allora ma anche un inedito, drammatico modo di abitare quello stesso spazio. Oggi, lo spazio violato viene riconsacrato: San Francesco del Prato torna ad essere chiesa.
Stefano Andreoli, Comitato per San Francesco del Prato
Dopo oltre 5 secoli di vita francescana e circa 200 anni di vita carceraria riapre all’intera collettività San Francesco del Prato per continuare a incarnare la fede e i valori di “fraternità” – tra gli uomini e con il creato – del santo di Assisi insieme ai valori democratici per i quali si sono sacrificati tanti uomini detenuti in questo luogo durante la dittatura fascista.
Frate Roberto Brandinelli, Ministro provinciale della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali
San Francesco del Prato con tutta la sua parabola plurisecolare dice molto della storia della nostra Famiglia francescana. Siamo grati della grande collaborazione cittadina che ha portato al suo recupero.
In tempi in cui per noi frati del Nord Italia calibrare le forze è molto importante, custodire e ravvivare la nostra comunità di Parma, a servizio della pastorale universitaria, è anche una risposta alla “voglia di fraternità” che la città e la chiesa locale hanno espresso in questa opera di restauro.
Frate Francesco Ravaioli
Stupore, gioia e gratitudine: nel volto e nelle parole di tanti davanti a questa riapertura. È ciò che sperimentiamo anche noi frati davanti alla tenace sinergia di molti in questi tre anni: istituzioni e Chiesa locale; imprese e progettisti; Comitato, donatori e volontari.
Che questo luogo possa continuare a unire molti dentro la sua «umiltà sublime» e «sublimità umile» (Fonti Francescane 221), che ci evoca Francesco d’Assisi, e ci parla di una bellezza umana e divina.
Non era preventivato che questa inaugurazione giungesse con la festa di San Francesco. Spero che questo gesto possa essere profezia di pace per tutti e per l’Italia, di cui Francesco è patrono.