La luce del Natale accende l’entusiasmo della città. Ancora tre giorni per le ultime visite
Impreziosito dalla suggestiva illuminazione natalizia, San Francesco del Prato ha accolto in queste feste il calore di centinaia di visitatori, che con la loro partecipazione hanno mostrato profondo interesse e sensibilità nei confronti dell’evento culturale, rivelandosi cittadini intellettualmente curiosi e consapevoli del ricco patrimonio della nostra città, che quest’anno più che mai ci vede fieri protagonisti della scena culturale italiana.
Già durante il giorno di Natale, per la celebrazione dei Vespri, è stata raggiunta la massima capienza, e la grande affluenza si è confermata anche nei giorni successivi: nella sola giornata del 4 gennaio, si è registrata la visita di 250 persone.
Il dono più caro, quest’anno, quello dei bambini, che hanno proposto il tema della natività secondo la loro personale e fantasiosa visione: i 35 disegni raccolti, proiettati a grandi dimensioni all’interno della chiesa, colorano di speranza e vitalità la già suggestiva installazione luminosa, costituendone, di fatto, l’anima.
Un messaggio di speranza si riscontra anche nelle parole di frate Francesco Ravaioli: “Confidiamo che la possibilità di una visita a questo luogo speciale, arricchito da una nuova illuminazione e attraverso lo sguardo dei bambini, aiuti molti parmigiani a cogliere la non facile quotidianità di questo tempo in una nuova luce”.
Come previsto dai nuovi orari del calendario natalizio, le luci di San Francesco del Prato resteranno ancora accese per le ultime tre giornate, aprendo nuovamente le porte alla città nel pomeriggio di sabato 9, domenica 10 e mercoledì 13 gennaio, dalle ore 16:00, con ultimo ingresso alle ore 18:30.
In queste date si potrà ripercorrere la storia della secolare costruzione che dal 1240 costituisce un punto saldo della nostra città, e che con i lavori di restauro riporta in luce, tra le antiche mura, l’architettura, il rosone quattrocentesco e i preziosi affreschi, il proprio immenso valore, rendendosi testimonianza tangibile di quanto la ricchezza culturale possa contribuire alla cura di questi tempi difficili, in cui il conforto intellettuale, artistico e spirituale si rivela sempre più terapeutico e necessario.