Il 2020 sarà l’anno di San Francesco del Prato di Parma

28 Gennaio 2020

L’8 dicembre 2020 riaprirà la Chiesa simbolo di Parma Capitale Italiana della Cultura, che svela il suo prezioso valore storico e culturale con la scoperta di affreschi nascosti, visite guidate ed eventi speciali. Si può ancora contribuire al restauro collettivo. Il 2020 è per Parma l’anno della cultura e della riapertura della Chiesa di San […]

L’8 dicembre 2020 riaprirà la Chiesa simbolo di Parma Capitale Italiana della Cultura, che svela il suo prezioso valore storico e culturale con la scoperta di affreschi nascosti, visite guidate ed eventi speciali. Si può ancora contribuire al restauro collettivo.

Il 2020 è per Parma l’anno della cultura e della riapertura della Chiesa di San Francesco del Prato. Dopo la grande opera di restauro tuttora in corso, grazie ad un’efficace raccolta fondi collettiva alla quale si può ancora aderire, la bellissima chiesa, grande quasi quanto il Duomo di Parma, che si avvia a diventare simbolo di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020, sarà ufficialmente restituita alla città e al culto l’8 dicembre.

Sarà questo il coronamento di un anno straordinario per San Francesco del Prato, che continua a svelare il suo importante valore storico e culturale, per tornare agli antichi splendori. Dall’età napoleonica fino al 1992 la Chiesa fu trasformata in carcere, divenendo il luogo di detenzione anche di famosi personaggi come Giovannino Guareschi, autore del celebre “Don Camillo e Peppone”. Ma oggi finalmente le inferriate che deturpavano la facciata da oltre 200 anni sono state eliminate mostrando l’architettura originaria di questo gioiello gotico. Le grate, al motto “Liberiamo San Francesco del Prato”, sono divenute parte dei cofanetti speciali consegnati ai partecipanti della raccolta fondi, i quali hanno acquistato un “pezzo di storia” per disegnare così un nuovo futuro.

Durante i lavori di restauro, meraviglie inattese sono emerse dalla chiesa. Come la scoperta di frammenti di affreschi quattrocenteschi sotto l’intonaco dell’abside centrale, che rivelano un cielo stellato, foglie d’oro che fanno da corollario alla figura del Cristo Pantocratore, il volto e la rappresentazione di Sant’Orsola, un putto cinquecentesco, la testa di un papa. Come annunciato a fine 2019 dal direttore dei beni culturali della Diocesi, Don Alfredo Bianchi, a febbraio, con la rimozione dei ponteggi interni, le pareti bianco avorio della chiesa brilleranno di nuovo, per lasciare spazio alla posa della pavimentazione.

Per restaurare il Cristo della chiave di volta, che fa parte degli affreschi dell’abside da poco scoperti, Crédit Agricole Italia ha attivato una raccolta fondi sulla sua piattaforma di crowdfunding www.ca-crowdforlife.it, che ha come partner la Fondazione Cariparma, la quale donerà una somma pari al totale raccolto (fino ad un massimo del 50% dell’importo obiettivo finale).

Visite guidate in quota

Nella primavera 2020 ricominceranno le visite guidate per osservare da vicino il rosone a 16 raggi creato da Alberto da Verona nel 1462, con la grande cornice di terracotta policroma. Un’occasione per addentrarsi nell’affascinante storia della chiesa e salire in quota, dove si apre un panorama sorprendente sul cuore antico della città e sul vicino Duomo di Parma.

Come contribuire alla rinascita

Si può ancora contribuire alla rinascita di questo luogo straordinario, che diventa patrimonio di tutti, versando un contributo sul sito sanfrancesco.areaitalia.com tramite carta di credito o bonifico. In base all’importo dell’offerta, oltre alla presenza nel registro dei donatori, saranno proposti un oggetto o un’attività come segno di ringraziamento:

  • a partire da 10 euro: visita in quota sino al rosone
  • a partire da 30 euro: un gadget eco-friendly
  • a partire da 200 euro: un cofanetto contenente la sezione di una delle inferriate della facciata (numerate una per una), un certificato di autenticità e un libretto con la storia della chiesa-carcere.

È possibile sostenere il progetto attraverso una libera erogazione, beneficiando dell’Art Bonus, che consente il recupero fiscale del 65%, in tre anni, dell’importo donato sia da cittadini sia da imprese.

BENEFICIARIO Diocesi di Parma

IBAN IT02N0623012700000038406827 c/o Crédit Agricole Italia

CAUSALE Art Bonus – Diocesi di Parma – San Francesco del Prato – Parma – Codice Fiscale o P. Iva del donante.

More news