Un anno di lavori: la facciata torna a risplendere
Ad un anno dall’inizio dei lavori possiamo ammirare gli eccezionali risultati di questa prima fase del progetto. La facciata di San Francesco del Prato è oggi quasi totalmente restaurata. Un avanzamento importante, simbolo di cambiamento che testimonia la volontà di dare nuova vita a un monumento di immenso valore storico, artistico e culturale. Per capire meglio i dettagli del progetto e le fasi successive dei lavori abbiamo fatto qualche domanda a Saverio Borrini, Referente del comitato tecnico di San Francesco del Prato.
Quali sono le attività principali svolte fino ad oggi?
Sono state realizzate le opere di adeguamento strutturale fondamentali per la messa in sicurezza della Chiesa. Sono iniziati i lavori sulle cappelle a nord e sono stati messi in sicurezza i lacerti di affresco. Infine, il restauro della facciata è stato quasi completato, possiamo oggi apprezzare tutta la bellezza del rosone realizzato da Alberto da Verona nel 1462, che conferisce all’interno della Chiesa una luminosità eccezionale.
I prossimi mesi di lavoro che step prevedono?
Da Novembre potremo riprendere i lavori sul cantiere, sospesi in questo periodo per gli allestimenti dell’Opera “Luisa Miller”. Il nostro obiettivo è quello di completare in tre mesi la parte strutturale (rimangono da terminare gli absidi) e i consolidamenti degli affreschi. Questo ci consentirà di avviare i lavori che riguardano tutta la parte impiantistica terminata la quale sarà possibile posare il pavimento.
Quando credete verrà completata l’intera opera?
Il proposito è quello di inaugurare San Francesco del Prato l’8 dicembre 2020 e riconsegnarla alla fruizione quotidiana da parte della città. Resterà ragionevolmente da completare il recupero degli affreschi dopo quella data. Questo sia perché i tempi per completare l’intervento sono stati veramente compressi (due soli anni con l’interruzione per la stagione del Festival Verdi) sia perché man mano che i lavori procedono (e per la nuova campagna di saggi realizzata grazie alla presenza dei ponteggi) si stanno scoprendo affreschi nascosti dagli intonaci carcerari, di cui non eravamo a conoscenza.