Aspettando San Francesco del Prato: la dedicazione sarà il 3 ottobre

La consacrazione di San Francesco del Prato era prevista per il 2 maggio, ma il rallentamento imposto dalla pandemia ha posticipato l’inaugurazione al 3 ottobre. Una data pensata e significativa, che consacra il passaggio dalla vita alla morte di San Francesco di Assisi – una ricorrenza che, con la celebrazione del Transito, restituisce il mistero della morte al suo trionfo: la rinascita a vita eterna.

Per rendere l’apertura il più partecipata e sicura possibile, si sta definendo un programma articolato su più giornate. Per l’occasione sarà presente anche il cardinale José Tolentino de Mendonça, una delle voci più influenti dello scenario letterario portoghese, che rifletterà sul valore storico e culturale del recupero di San Francesco del Prato.

Anche il tempo dell’attesa, da maggio all’inaugurazione, sarà costellato di appuntamenti speciali, visite e concerti per accompagnare la chiesa nel suo percorso verso la consacrazione, in piena sicurezza, nel rispetto delle normative anti-Covid.

Le prime aperture saranno visite esclusive per i donatori, un gesto di ringraziamento per chi ha mostrato vicinanza alla chiesa di San Francesco, contribuendo all’opera di restauro in continuo divenire.
Seguiranno appuntamenti aperti a tutti, per far rivivere ai cittadini la suggestione di una chiesa secolare, la cui storia vede ora nuovi protagonisti, provati da una pandemia che affligge, e forse per questo ancor più motivati a cercar nella bellezza e nella cultura la forza per rialzarsi. E per rinascere.

Sarà una festa di liberazione e rinascita, il 3 ottobre. Quella stessa notte, nel 1226, un uomo a terra, in una cappella di Assisi, si preparava alla morte accogliendola come una sorella, recitando il Salmo 141: “Strappa dal carcere la mia vita, perché io renda grazie al Tuo nome”. Così Francesco, liberato dal carcere corporeo, si univa a Dio per l’eternità.